Metto la caffettiera sui fornelli e, in attesa che faccia il
suo lavoro, fisso il calendario.
21 12 2012. No, non ci siamo ancora arrivati, oggi è ancora
il 20…la domanda è se ci arriveremo. A sentire i programmi pseudo-divulgativi
di tutto il mondo e l’universo del buisness che ha scomodato i Maya, parrebbe
di no. Oh, avanti, andiamo, non vorrete dirmi di crederci davvero?
Ci ho pensato spesso, a come e quando potrebbe finire il
mondo, e devo essere onesta: quando ho sentito Berlusconi che annunciava la sua
ennesima ricandidatura c’ho anche sperato, che i Maya ci avessero preso, e che
domani saltiamo in aria tutti, pur di non dover vedere questo Paese affrontare
un'altra campagna elettorale circense.
Non penso, però, che saremo così fortunati.
In linea di massima dobbiamo fare i conti con la possibilità
che questo mondo maltrattato non sia eterno e che quindi, da un momento
all’altro, ci dica: “sapete che c’è? Adesso basta!” e imploda, lasciandoci
tutti col culo a terra. O magari che si sfaldi come una scarpa di cui si è
abusato senza cura e rispetto e ci uccida, facendoci mancare risorse
energetiche e idriche. O forse che si sgretoli per colpa di un meteorite. O
magari che lo faremo saltare in aria noi con qualche “bomba intelligente”
tirata da un pirla. Ad ogni modo, non credo che ci avviserà con così largo
anticipo da permetterci di organizzare serate a tema e programmi televisvi con
servizi sensazionalistici.
Il punto è che forse ci fa bene pensare che tutto abbia una
data di scadenza, che anche questo mondo sempre più incomprensibile e
incontrollabile possa finire spazzandoci via tutti, e quindi sapete che c’è?
Per una sera niente convenzioni, niente false ipocrisie, niente fisime mentali,
per una sera ci si rilassa e si fa quello che si vuole perché, che diamine!
Viviamo già controllandoci in ogni cosa, rinunciando alla maggior parte dei
nostri desideri, vogliamo anche morire con l’amaro in bocca di non aver fatto
quello che volevamo? È la sera giusta per togliersi qualche sfizio, tanto entro
dopodomani saremo tutti morti. (Senza far del male a qualcun altro, però…e non
perché dopodomani potremmo anche ritrovarci tutti al nostro posto di sempre, ma
perché è l’ultimo giorno su questa terra anche per questo qualcun altro. Rispettiamoci
a vicenda: non è bello morire masticando odio.)
Per una sera, concediamoci tutti di essere rilassati, senza
guardare chi ha fatto cosa e chi ha detto cosa e chi si aspetta cosa…per una
sera, non diamo fastidio a nessuno e pensiamo soltanto a stare bene con noi
stessi e con chi ci sta intorno. Magari va così bene che ci impegniamo a farlo
sempre: questa sì che potrebbe essere la fine del mondo come lo conosciamo, e
l’inizio di una nuova era.
Il profumo di caffè ha invaso la cucina, perciò spengo i
fornelli, riempio la tazzina e la stringo fra le mani, guardandola. A scanso di
equivoci, quindi, io oggi il mio caffè lo correggo. Mi tolgo uno sfizio:
qualcuno ha due gocce di baileys?
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